Poi scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
1 commento:
Riprendiamo, dopo l’estate, con la domanda dello spirito del male, che è a volte la mia “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno?”. È come se la presenza di Gesù e la sua parola nella mia vita fosse soprattutto una serie di doveri da assumere. La prima seria domanda da fare è invece un'altra: “che vuoi tu per me?”.
La risposta è sempre la stessa: libertà. Libertà dal male che mi stringe alla gola e alle volte sembra non farmi respirare. Libertà dal male non solo subito, che mi butta a terra, ma anche dal male provocato, con le mie azioni, agli altri. Quel “male” che non vuole sentire la “Parola di libertà”, perché sembra quasi che la Parola di Gesù neghi la mia libertà personale, mi impedisca di essere me stesso, di fare quanto sento e capisco immediatamente. Gesù zittisce immediatamente e con forza lo spirito del male che grida forte “basta”! La parola del vangelo, ogni giorno, mi porta la possibilità di scoprire che il mio desiderio di libertà si realizza a partire dall’ascolto delle sue parole che portano allo stupore, perché chiamano a una vita diversa, da figli e fratelli. Il Vangelo non mi toglie libertà. Tutt’altro: mi rende un uomo “libero”! Libero di essere me stesso, uomo tra gli uomini!
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