Mt 7,6.12-14
Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti. Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!
1 commento:
Il rischio è quello di avere tra le mani ricchezze impensabili e non riconoscerle. Succede così spesse volte nella nostra vita. Abbiamo tra le mani doni preziosi – che ci portano a vivere con maggiore significato la nostra vita – e le scartiamo perché non sono come le immaginiamo… è così anche con Gesù e la sua parola. Due “perle” mi sono offerte stamattina. Da stringere e guardare con attenzione per non scartarle come “inutili” alla mia vita.
Amare è “capovolgere” le mie attese in attenzioni verso l’altro, i miei diritti in doversi verso lui. Amare è far diventare i bisogni dell’amato i miei impegni. Amare è invertire la tendenza egoistica di porre me al centro di tutto. Amare è diventare come il Padre, che pone al centro della sua esistenza il figlio.
Seconda “perla”: cercare – trovare – la porta della vita. Troppo preoccupato dell’entrare mi dimentico il cercare. Senza il cercare non posso entrare da nessuna porta. La porta: è il luogo del “varco”. Cercare il passaggio verso la vita realizzata. Tutti lo desideriamo. Gesù si propone come “la porta” della vita. Pochi giorni fa abbiamo celebrato la festa del s. Cuore di Gesù. Il costato squarciato è il “arco” alla vita realizzata. La vita che fa della fraternità e della comunione la legge.
Ora capisco l’attenzione di Gesù a non gettare le perle… ora capisco il bisogno che ho di contemplare la bellezza che mi è stata posta tra le mani: la sua parola.
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