Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
1 commento:
Per quattro volte in poche righe Matteo usa la parola fratello… Forse la novità che Gesù porta rispetto al modo di vivere la “giustizia” sta in questa parola.
Con il fratello ci si riconcilia… con l’avversario ci si accorda.
Riconciliarsi con il fratello è più grande del sacrificio rituale che sto facendo.
Riconciliarsi con il fratello è credere fortemente che lui può sempre cambiare, al di là del mio giudizio sulla sua vita.
Base della giustizia, quella giustizia che rende i rapporti umani veri, è ancora una volta il Padre. Se ho fratelli è perché ho un Padre. Che ama l’umanità come se stesso. Per l’umanità si offre in sacrificio. E chiede a me – suo figlio, creatura fatta a sua immagine – di seguirlo in questo percorso di offerta. La giustizia, nella mia vita, nasce dal mio desiderio di sperimentare la misericordia tra fratelli. Nasce e cresce con il sentire l’altro in cammino e in crescita come me. Un cammino, forse, frammentato, impedito da molte paure. Ma in cammino.
La giustizia, come la propone Gesù, è davvero un mettermi in strada. La strada che porta al fratello giudicato male… magari perché mi ha fatto male. È una giustizia altra e molto più alta di quella che vivo ogni giorno.
È la “giustizia” di Dio. Lui ha camminato incontro a me. Incontro a ogni fratello. Non per condannare ma per perdonare e riconciliare a sé.
Mi voglio lasciare avvolgere Padre dalla forza del tuo amore, per vivere oggi qualche spicciolo di misericordia e perdono.
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