Lc 11,29-32
Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona.
mercoledì 4 marzo 2009
Vangelo del giorno 4 marzo
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1 commento:
La gente si “accalca” attorno a Gesù. Si stringe in maniera asfissiante attorno a Gesù. Cerca. Cerca segni comprensibili…
Anch’io, mi trovo a stringermi attorno al mio Signore. Ogni giorno. con maggiore o minore consapevolezza e dedizione. Ma che cosa cerco? Chi cerco? Perché ogni giorno mi rivolgo a Lui con la mia preghiera malferma?
La sua risposta è sempre la stessa: a me che cerco la salvezza mi viene proposto un “di più” da prendere sul serio. Un “di più” che mi ri-chiama continuamente alla conversione. Come Giona, che è segno per quelli di Ninive” con la sua predicazione, ma anche con il suo tormentato rapporto con Dio. Un rapporto fatto di continue fughe e ritorni sui suoi passi. Un rapporto fatto di abbassamenti allontanamenti… Giona è il “segno” che anche nel più profondo abisso – nel ventre del pesce – non si è mai soli, abbandonati. Si può risalire se solo ci si affida nuovamente al proprio Signore. E in questo modo si diventa segno per altri.
Gesù ci chiama a guardare oggi alla nostra “vita”. La vita di novelli Giona. Per accogliere il suo invito alla conversione… per diventare invito alla conversione… per scoprire che vi è un “di più” anche oggi per me. Un “di più”di speranza. Un “di più” che mi rimanda nel mio profondo, per arrivare al cuore della mia vita, scoprire che da solo non ce la faccio e che posso sempre “assieparmi” in maniera sincera attorno a Gesù e alla sua Parola, per accogliere il dono della salvezza.
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