giovedì 1 ottobre 2009

Vangelo del giorno 1 ottobre 2009

“Designò e inviò… ” Lc 10,1-12

Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca,né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.

1 commento:

GiMI ha detto...

Dopo aver “avvertito” della serietà della chiamata – lo abbiamo ascoltato ieri –, Gesù “designa e invia altri settantadue”. L’annuncio del regno iniziato dal solo Gesù, proseguito dai dodici, ora si amplia. Le serie condizioni poste da Gesù per “essere con” lui lungo la strada che porta al dono di sé sono accettabili e accolte da settantadue discepoli. Sono “pochi”, come dice Gesù, in proporzione alla “messe”, ma ci sono. È questo un dato di “consolazione” per me. Si può! Si può stare con Gesù e partire lungo la sua strada; si può entrare nelle case degli uomini per dire che Gesù è la pace che tutti cerchiamo; si può essere accolti o rifiutati per il suo nome. Posso essere discepolo: per “seguire” Gesù, la mia pace e vita, e per “annunciare” la sua presenza pacificante per ogni “città e luogo”.

Forse è questa la preghiera che oggi devo fare: credere nella verità della vita di Gesù e nella possibilità di “stare con” lui; di trovare in lui la realizzazione della pace e della vita per ogni uomo e donna che vive su questa terra. Arrivare a questa verità per la mia vita mi rende capace di uscire sulla strada per andare ovunque. Come i settantadue. Perché ho incontrato Qualcuno di saporito per me. E questo lo voglio raccontare.

La “missione” dei settantadue nasce da un “incontro” che li spinge “avanti”. Anche se nella precarietà dell’accoglienza. “Avanti” per portare “pace a questa casa”, perché “è vicino il regno di Dio”. “Avanti” per ricordare la salvezza avvenuta e donata in Gesù. “Avanti” per non perdere la speranza nella vita. “Avanti” non per conquistare qualcuno, ma per lasciarsi accogliere e accogliere la fatica di ogni “malato”. “Avanti” per portare in dote a tutti il Padre che ci ama in Gesù, il cuore del Padre.