…uscirono e giravano… Lc 9,1-6
Convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
1 commento:
“Uscirono” e “giravano” di villaggio in villaggio. Niente di eccezionale, nessun viaggio ultraoceanico, nessun incontro preparato da mesi… semplicemente escono e girano. Come faccio io e chiunque di noi, ogni giorno. Usciamo, giriamo, parliamo. Ciò che è nuovo è il motivo di tutto ciò. Da “dove escono” i dodici? Per conto di chi girano? Chi hanno da raccontare? A favore di chi agiscono? Il “Regno di Dio” e gli “ultimi” sono la ragione e la “preoccupazione” dei dodici. Questo giustifica viaggi, povertà, accoglienza, rifiuto. Prima dell’uscire e del girare vi è un cammino fatto di ascolto e adesione a un progetto sulla vita dell’uomo: quello di Gesù di Nazareth. Un progetto per tutti, compresi coloro che lo rifiutano. Un progetto prima di tutto per me: sono i dodici, sono io, siamo noi i “guariti” se ci mettiamo ad ascoltare il Maestro. Sono anch’io “convocato” e riempito di forza. La vicinanza alla sua parola – anche se non mi garantisce vittoria sempre (il rifiuto esiste) – mi rinforza nella vita quotidiana, fatta anche di “male”, il mio e quello degli altri. Mi rende coraggioso nell’affrontarlo con la semplicità e, a volte, povertà della mia vita. Gesù crede nei suoi… crede in me e in noi. Per questo mi convoca oggi, mi chiede di uscire in questa giornata, di girare per le strade ormai conosciute della mia vita, mostrando quanto è bello vivere da discepolo. Quanto cambia la realtà.
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