Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.
martedì 9 giugno 2009
Vangelo del giorno 9 giugno
Mt 5,13-16
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1 commento:
Gesù ricorda ai suoi una verità conosciuta ma spesso negata: il sale può perdere il proprio sapore… la luce si può oscurare e nascondere. Si può vivere nel mondo in modo più o meno “tranquillo” con il rischio di perdere sapore e lucentezza. Gesù chiama i suoi ad avvicinarlo, ascoltarlo ma anche a farlo conoscere con la vita. Non con gesti straordinari, ma con la quotidianità, che rilascia la giusta dose di “sapore” e “luminosità”. Gesù chiama ad immergersi nel mondo per rilasciare nel mondo il suo sapore e la luce del suo vangelo. Chiama a sciogliersi nel mondo… a consumarsi come l’olio di una lampada, perché il “mondo” ne abbia un bene. Perché ciò avvenga non va persa la domanda sul mio stato di “saporosità” e “luminosità”, sul mio “avere un gusto, sapore” … per chi ho sapore… chi mi da sapore… Non sono domande inutili. Il Signore Gesù si propone come sale e luce della mia vita oltre che del mondo. Come suo discepolo mi voglio lasciare insaporire e illuminare dalla sua parola, perché il mio stare nel mondo non mi renda del tutto insipido e lucerna spenta. Ma al contrario, pur nella mia piccolezza, saporito e acceso per chi mi sta accanto.
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