martedì 2 giugno 2009

Vangelo del giorno 2 giugno

Mc 12,13-17.

Gli mandarono però alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso.
E venuti, quelli gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. E' lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda».
Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare».
Gesù disse loro: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». E rimasero ammirati di lui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Oggi, due giugno, festa della Repubblica italiana, il Vangelo suona in modo particolare. Una Repubblica nata anche con il contributo dei credenti in Gesù. Ci ricorda, in modo immediato, che non solo è lecito il “tributo a Cesare”, è dovuto. Perché ogni credente è parte di questo mondo. È nel mondo. Ne è responsabile e protagonista.

Gesù ricorda poi un’altra verità: non dobbiamo essere “ipocriti”, dimenticando che in noi è impressa l’immagine del Creatore. Un’immagine da costruire in questo mondo pur non essendone figli. Ogni credente è nel mondo, ma non è del mondo. È figlio del Padre, ne abita la sua casa. A Cesare, al mondo, rendiamo la nostra responsabilità nella costruzione del bene comune, a Dio, nostro Padre, rendiamo la nostra umanità.

Ti chiedo Signore di farmi sperimentare l’essere tua immagine…