lunedì 15 giugno 2009


Mt 5,38-42

Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.

1 commento:

GiMI ha detto...

È strano, sento queste parole affascinanti ma le vedo impraticabili. E allora resto come bloccato. Impossibile, ingiusto, “disumano”, non opporsi al malvagio con tutte le forze; impraticabile lasciarsi fare ulteriore male e cedere davanti al sopruso… In fin dei conti mi pare impraticabile la via segnata da Gesù nelle “beatitudini”, la via del piccolo. È come scritta nel mio cuore la strada del “forte”. È con la forza delle idee, se non delle mani, che si cerca di piegare l’altro, di convincerlo, di batterlo. Gesù propone un’altra “forza”: quella del “mettersi sotto”, in basso. È la sua strada, scelta con convinzione e portata alle estreme conseguenze. Umanamente sembra una logica che lo ha portato alla sconfitta. E che porterà tutti alla sconfitta. Il mondo sembra sempre occupato dai “violenti”, dai forti, dai ricchi di potere e di cultura. E la tentazione forte che subisco è dire che non c’è nulla da fare.

Eppure Gesù ha immesso nella storia il germe nuovo su cui costruire le relazione tra gli uomini. Un germe che lungo la storia ha creato frutti. Piccoli, ma significativi. Una crescita lenta, come lenta è la mia capacità a capire e fare mia la logica del “meno”, del partire dal basso, del sostenere, del “bambino”.

Padre aiutami a capire che la mia vita migliora quando entro nella logica del “meno”, del perdono… la vita di Gesù.