Gesù disse i discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
1 commento:
Gesù – proprio nel momento più alto e tragico della sua vita terrena – siamo durante la sua ultima cena con i discepoli – mostra di credere in coloro che “sono con lui”. “In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio”. Io non so fare miracoli, la mia vita non conosce segni straordinari… forse perché non credo? Oppure perché non mi rendo conto per davvero che il grande segno di Gesù è la sua Pasqua, il dono della sua esistenza, in maniera totale? Se così fosse, anche io con la mia debole fede, con quel poco che ho capito e fatto mio del vangelo – un po’ come Filippo – posso fare “opere grandi”. Compiere le stesse opere di Gesù è passare anch’io – seriamente e fino in fondo – per le pasque della mia vita. Attraversare – anche nella fatica, ma fino alla fine –il dono di me per amore. Ogni volta che porto con me il “catino con cui lavare i piedi per amore”, compio le “opere d Gesù”. Sono un “credente”, conosco il Padre. Conosco, non semplicemente ne ho sentito parlare. Gesù mi invita oggi a “credere”: a fare mia la sua modalità di vita. Mi chiede di “vedere” il volto del Padre nel suo modo di vivere. Mi chiede di sovrapporre il volto del Padre al suo modo di donare la vita…
Signore Gesù, ti chiedo di usare con me la stessa pazienza che hai usato con Filippo. Torna a ricordarmi che in ogni momento di dono gratuito per amore io incontro il volto del Padre, quel Padre che in te mi ama alla follia.
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