mercoledì 25 marzo 2009

Vangelo del giorno 25 marzo

Lc 1,26-38

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

1 commento:

GiMI ha detto...

“Ecco la serva del Signore”. Contemplo con stupore la risposta di Maria alle parole straordinarie dell’angelo. Sembra avvenire tutto in un attimo. In pochi secondi di lettura si esaurisce il percorso di affidamento a Dio della “vergine, promessa sposa di Giuseppe”.

Raccogliere tutto in un attimo sembra quasi semplificare la serietà della scelta di Maria. Ridurla quasi a un “non ne potevo fare a meno”. La proposta era troppo più grande delle mie ipotesi, dei miei desideri, dei miei progetti. Ridotta così toglie ogni forza al gesto di una donna che ha permesso, con il suo cuore, il suo coraggio e la sua fede, la continuazione e la realizzazione del piano di salvezza di Dio sulla storia dell’uomo.

Maria, con il suo “sì”, ha cambiato la storia. Ha cambiato la sua storia, ha cambiato la nostra storia. Il sì di una donna che si riconosce inadeguata, piccola, insignificante… ma un sì figlio della fede. “Avvenga per me per me secondo la tua parola” dice totale affidamento alla parola di Dio, alle sue promesse. Un affidamento che non è figlio del calcolo o delle sicurezze, ma solo della certezza che nelle mani di Dio e della sua Parola, si generano storie meravigliose da raccontare. E da raccontare in eterno.

Voglio godere oggi della contemplazione di questo sì. Mentre ti lodo per la fede di Maria, mi abbandono nelle tue mani, perché anche la mia vita si compia secondo la tua parola.