lunedì 7 settembre 2009

Vangelo del giorno 7 settembre

Lo osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Un sabato, Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era là un uomo, che aveva la mano destra inaridita. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui.
Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano inaridita: "Alzati e mettiti nel mezzo!".
L'uomo, alzatosi, si mise nel punto indicato.
Poi Gesù disse loro: "Domando a voi: È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o perderla?". E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro, disse all'uomo: "Stendi la mano!". Egli lo fece e la mano guarì.
Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

2 commenti:

GiMI ha detto...

"Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri". A Dio non piace chi sillogizza perché egli non è un arido ragionatore. La sola cosa che gli importi è che l'uomo viva. "Alzati...". Egli è Amore e l'amore non vuole raziocinare troppo. È una questione seria quella che ci viene posta qui. I nostri rapporti con Dio non sono forse fatti di ragionamenti per saper fino a che punto possiamo donare noi stessi? Dio non sarà troppo esigente? Non ci chiede forse troppo? E poi la nostra vita privata. Che diritto avrebbe Dio di intervenire nella nostra vita?
La nostra fede è un luogo in cui ragioniamo con Dio oppure è il luogo della nostra più grande libertà, il luogo più intimo, il cuore in cui ci abbandoniamo a colui che vuole far vivere? La nostra fede è un abbandono, un dono di noi stessi nell'amore? La nostra fede è un credito fatto a Dio: "È permesso?". Sì, è permesso d'amare.

GiMI ha detto...

2009-09-07

Gesù, come sempre porta la cuore della questione. La legge è uno “strumento” che ci serve per camminare verso il “bene”, che è la “salvezza”. Questo vale anche per la legge del sabato: uno strumento per ricordare le meraviglie del Creatore e Salvatore a favore del suo popolo. Gesù non lo può certo dimenticare. Gesù sa che il sabato è il giorno di Dio. Per questo “entra nella sinagoga e si mette a insegnare”. Ma come ogni giorno di Dio, il sabato è anche il giorno dell’uomo: il giorno della creatura da salvare. “Alzati e mettiti qui in mezzo!” è il comando di Gesù. Al centro della sinagoga, in giorno di sabato, è l’uomo dalla mano paralizzata. Gesù chiede di andare al “cuore” della legge del sabato. Fare memoria del Creatore e Salvatore di ogni creatura. Per questo gli ordina “stendi la mano!”. Non è tanto una sfida al sistema, è un prendere sul serio la legge del sabato.

A volte ancora oggi, davanti alle leggi della comunità cristiana, la “lettera” prevale sul cuore. Dimentichiamo il “perché” di una legge, per andare subito al “come”. Ogni legge della comunità cristiana mi deve aiutare a portare al centro la creatura, qualsiasi essa sia, per fare memoria delle meraviglie del Padre per chiunque. Ogni legge provoca a chiedermi se sono un uomo della lettera o del cuore. Ben sapendo che rifugiarsi nell’interpretazione letterale a volte diventa un alibi per fuggire dalla responsabilità di fronte all’uomo e ai suoi bisogni che non si possono semplicemente curare con una legge… Il bene per l’uomo, la salvezza, ce lo ricorda sempre il Vangelo, passa attraverso il mettere “in mezzo” la sua umanità per “curarla” con lo stesso cuore di Gesù di Nazareth, che è capace di andare allo spirito della legge e non dimentica mai che centro dell’interesse del Padre è ogni figlio…