Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
1 commento:
Desiderio e fatica dell’ascolto. La “gente” accorre e si raduna… sente una parola desiderata ma da interpretare per la vita. Il rischio è sempre quello di ascoltare e non comprendere. È il rischio di sempre. Il rischio di fronte alla Parola. La ascolti volentieri: senti che è vera, dice la verità sulla vita… ma non la comprendi quando si scontra con il vissuto quotidiano, con la fatica di rendere il proprio cuore pulsante e non arido come una pietra… Chi non sogna di fare della propria vita la realizzazione della bellezza delle parole evangeliche? E come sarebbe diverso tutto se il vangelo fosse davvero storia. Ma non è così. Ci scontriamo con la fatica dell’ascolto. Una fatica da portarsi dietro ogni giorno, e da curare , perché la mia vita sia dissodata e resa terra buona, dove il seme della parola, oltre che attecchire possa crescere e produrre. Non importa “quanto”: importa che produca.
Che oggi sappia curare la mi fatica ad ascoltarTi.
Posta un commento