mercoledì 29 aprile 2009

Vangelo del giorno 29 aprile

Mt 25, 1-13

Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

1 commento:

GiMI ha detto...

Il bisogno di intimità, di partecipazione alla festa, guida ciascuna delle “dieci vergini”. Il bisogno dell’incontro con lo sposo e della partecipazione alla sua festa. Tutte e dieci mostrano la personale stanchezza nell’attesa, ma anche la prontezza nel risveglio… La necessità che tutte manifestano di “entrare alle nozze con lo sposo” si scontra con la presenza o assenza di un “piccolo vaso”…

Leggo questa parabola come una stupenda metafora dell’esistenza. Tutta la nostra vita è “un’uscita”. Dalla nascita in poi è così. Ogni giorno usciamo da ciò che siamo verso ciò che saremo… fino ad arrivare all’incontro con Cristo.

Un incontro che sarà per tutti. Un incontro che comporta un “olio in piccoli vasi” che è dato – più che dal bene messo da parte – dall’ascolto e sequela della sua Parola. La nostra vita di discepoli è un continuo uscire verso la Parola.

Il Vangelo non vuole spaventare. Piuttosto richiama alla bellezza del momento presente. È l’unico tempo, il presente, che ci è dato per acquisire l’olio necessario. L’incontro con lo sposo dipende dal nostro “ascolto quotidiano”. Questo da risposta efficace al bisogno di intimità, di festa, di vita…

Signore, nella trama dei giorni, così ricchi di luci e ombre, donami la capacità di ascolto della tua Parola e di abbandono fiducioso.