venerdì 20 marzo 2009

Vangelo del giorno 20 marzo

Mc 12,28b-34

Si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

1 commento:

GiMI ha detto...

“Non sei lontano dal Regno dei cieli”… La risposta dello scriba è lodata non perché esatta formalmente – in fondo lo scriba conosce la legge e i profeti – ma perché esistenzialmente vera. Lo scriba con la sua risposta ricorda a ogni uomo e donna che dentro ciascuno è presente il germe del Regno di Dio. Nella capacità di donare per amore, presente in chiunque, è presente il germe del Regno. “Non sei lontano dal Regno dei cieli”, appunto!

La questione però che resta aperta è come far crescere il germe seminato in noi. Lo sappiamo già. Almeno lo scriba lo sa: non posso accontentarmi di olocausti e sacrifici. Non posso accontentarmi di “riti”, di parole, di gesti. A volte ci mettiamo l’animo in pace, perché abbiamo “battuto un colpo” per mostrare che sappiamo amare. Serve altro: tutto me stesso si deve “confondere” con l’amore: cuore intelligenza, forze… La distanza tra ciò che sono e questa affermazione dello scriba mi descrive la distanza tra me e il Regno. Tra me e il Padre. Tra me e l’amore.

In fondo Marco, nel vangelo, ricorda che essere discepolo di Gesù richiede – prima della perfezione – la coscienza del cammino d’amore che mi è chiesto. Un cammino che negli anni può arrivare a cambiare il mio “cuore”, che da pietra diventi di carne; il mio “modo di pensare” che rende fratello chiunque; il mio modo di agire che fa dello spezzare la mia vita per un altro, o molti altri, un gesto quotidiano.

Lo sappiamo. Lo capiamo. Lo desideriamo. Non siamo lontani dal Regno dei cieli. Abbiamo ancora della Strada da percorrere...

Fonte dell’Amore, Gesù, aiutami per camminare ogni giorno dietro a te, per giungere all’Amore tutto intero, il Padre.